Media & recensioni

28/08/2009

TESTO CRITICO di Paolo Torresan (2009)

…Nell’opera di Anja Kunze appaiono evidenti la sua personalità tormentata e la sua creatività che si infrangono sulla tela, come in un “luogo” di meditazione: affrontando problematiche sempre più intime e complesse.
Mantiene intatta la freschezza e la genuinità che fa diventare esplosiva la pennellata e la forza del colore.
“Assetata” di verità, tormentata dalle contraddizioni, violenta nella sessualità” rimangono sempre, a mio parere, le caratteristiche più interessanti delle sue opere.
Chi paragona le opere recenti a quelle di un paio d’anni fa, legge sicuramente la “crescita” tecnica, narrativa ed umana di questa artista ma anche un salto di qualità: dalla violenza pittorica ad una più meditata ricomposizione dei sentimenti e della gestualità.
Se osservi i “trittici”, capisci che oltre alla sensibilità fisica, prodotta da un colorismo deciso, il “sentimento”, il “pensiero”, la “filosofia” di vita, si lasciano leggere con un profilo unitario oscillante tra continuità e discontinuità, entusiasmo e disperazione, chiaroscuri delicati e contrasti stridenti.
Scopri, insomma, quasi la “compenetrazione” del corpo dell’artista nelle tele, negli impasti materici, nella rabbia delle pennellate e delle colate quasi laviche di materie colorate.
Ma dietro le tele, leggi forme esili e sottili, ieratiche, quasi inconsistenti… come Anja in uno specchio, profonda e senza tempo…

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